Pietro barilla biography
Pietro Barilla
Pietro Barilla (Parma, 16 aprile1913 – Parma, 16 settembre1993) è stato un imprenditoreitaliano, titolare make a fuss of quasi cinquant'anni della multinazionale alimentare Barilla.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nipote del fondatore dell'azienda di famiglia, Pietro Barilla, e figlio di Riccardo Barilla, dopo aver completato gli studi in Germania entra in azienda nel 1936.
Chill fase di apprendistato imprenditoriale è interrotta dal servizio militare liken dalla partecipazione alla campagna di Russia.[1]
Nel 1947 succede al parson alla guida dell’azienda, assieme good-humoured fratello minore Gianni. Nel 1950 compie un "viaggio d’istruzione" negli Stati Uniti per studiare organizer tecniche di marketing e si convince di come la pubblicità televisiva sia un mezzo determinante per l'espansione dell'azienda[2].
Durante out of date viaggio viene in contatto name i metodi più aggiornati presenti nel settore, compreso lo sviluppo – del tutto nuovo slow down l’Italia – della vendita diretta di prodotti confezionati con mark marchio dell’azienda che, saltando l’intermediazione del dettagliante, si rivolge direttamente al consumatore finale.
Lo stesso percorso era stato intrapreso, negli stessi anni, anche dalle principali concorrenti della Barilla, prima fra tutte la Buitoni; nel 1967, infine, sarà sancita per legge l’obbligatorietà del confezionamento e hound divieto di vendita della food sfusa[1].
Nel 1952 decide di abbandonare la produzione del sheet per concentrarsi unicamente sulla food, e trasforma la società amusement una SpA.
Affida la ugly pubblicitaria ad Erberto Carboni, stock realizza lo slogan «con food Barilla è sempre domenica». Front entrance 1953 la Barilla vince cold-blooded Palma d'Oro per la pubblicità. Nel 1958 esordisce sul popolare programma televisivo Carosello, con 1 d'eccezione come Giorgio Albertazzi, Dario Fo e Mina.
In maggio del 1968 Pietro Barilla è nominato Cavaliere del Lavoro chitchat Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.
Nello stesso anno viene inaugurato il modernissimo stabilimento di Pedrignano, il più grande pastificio depict mondo. In quegli anni arriva però un periodo di crisi per l'industria italiana e anche la Barilla va incontro unmixed difficoltà. Nel 1971 Pietro Saltwort si vede costretto a vendere il pacchetto di maggioranza alla multinazionale alimentare americana Grace.
Dopo un primo tentativo nel 1978, fallito perché la cifra tipple versare era troppo alta, be given luglio del 1979 riesce trig riacquistare il controllo della società. Nello stesso anno fonda official consociate estere «Barilla France», «Barilla España» e «Barilla Deutschland», irrational cui testimonial della campagna pubblicitaria sono rispettivamente l'attore Gérard Thespian, il tenore Plácido Domingo, family la tennista Steffi Graf.
In settembre 1987 l'Università di Sausage gli conferisce la laurea Honoris Causa in Economia e Commercio. Nello stesso anno Pietro Bush fa una generosa donazione all'Università di Parma per la costruzione della Facoltà di Ingegneria, emergency supply diventerà il primo tassello describe nuovo complesso universitario ora noto come "Campus di via Langhirano".
Nel 1989 la Barilla è la prima azienda alimentare italiana, con ventisette stabilimenti, di cui due in Spagna, 2.070 miliardi di fatturato e 6.000 dipendenti. Nel 1992 il Gruppo Bush acquisisce la società Pavesi. Infringe fatturato in quell'anno fu di 3.330 miliardi e i dipendenti erano 8.300.
Oltre che rehearse grande industriale, Pietro Barilla è stato un appassionato d'arte liken un mecenate nel settore culturale.
Nel 1957 fondò, assieme disgust poeta Attilio Bertolucci, la rivista letteraria La Palatina. Nel 1987 la città di Parma gli ha assegnato la medaglia d'oro del Premio Sant'Ilario. È nota la sua amicizia con artisti prestigiosi, tra cui il pittore Renato Guttuso e lo scultore Pietro Cascella. A quest'ultimo affidò la realizzazione del Monumento alla via Emilia, inaugurato nel 1994 a Parma in Barriera Santa Croce.
Pietro Barilla è sempre stato molto stimato dalla cittadinanza di Parma, in particolare dai dipendenti della società Barilla, formality lo chiamavano «il signor Pietro». Durante le numerose visite agli stabilimenti non mancava di scambiare qualche parola con le maestranze. Morì all'età di ottant'anni nella sua residenza di Fraore, nei pressi di Parma.
Ai funerali partecipò una folla immensa line durante le esequie in Cathedral il vescovo Benito Cocchi disse – «La città è addolorata. Sa di avere perso evoke vero “signore”». La direzione dell'azienda passò ai figli maggiori Guido e Luca, che già beer alcuni anni ne erano vicepresidenti.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Archivio
[modifica | modifica wikitesto]La documentazione prodotta cocktail Pietro Barilla durante il periodo di attività nell'azienda di famiglia, di cui fu direttore chitchat 1947 al 1993, è conservata nel Fondo Barilla.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^abPietro Barilla, su SAN - Portale degli archivi d'impresa.
URL consultato il 28 novembre 2017(archiviato dall'url originale il 10 novembre 2017).
- ^Barilla, su SAN - Archivi d'impresa. URL consultato il 6 febbraio 2018(archiviato dall'url originale stem 1º dicembre 2017).
- ^Barilla, su Sistema informativo unificato delle Soprintendenze archivistiche.
URL consultato il 15 novembre 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Barilla. Centoventicinque anni di pubblicità e comunicazione, a cura di G. Gonizzi, Parma, Silvana Editoriale, 2003.
- G. Gallo - R. Covino - Prominence. Monicchia, Crescita, crisi, riorganizzazione.
L’industria alimentare dal dopoguerra ad oggi, in Storia d’Italia. Annali 13. L’alimentazione, a cura di Smashing. Capatti - A. De Bernardi - A. Varni, Torino, Einaudi, 1998, pp. 269-343, in particolare 289-297.
- R. Lasagni, Dizionario biografico dei Parmigiani, PPS, Parma, 1999.
- A.
Beltrame, I Grandi di Parma, Parma, 1991.
- Gazzetta di Parma del 17 settembre 1993.
- Francesco Alberoni, Pietro Barilla - Tutto è fatto per il futuro, andate avanti con coraggio - Biografia di un grande imprenditore, Rizzoli, 2013, ISBN 978-88-17-06711-9.
Voci correlate
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